sicurezza Obiettivo del Sito è quello di fornire consulenza a coloro che si trovano ad affrontare problematiche inerenti la gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro aziendali.
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I principali richiami normativi sono utili ai datori di lavoro che intendono svolgere in proprio i compiti prevenzionistici o che intendono affidare ad un Responsabile di Servizio Prevenzione e Protezione aziendale o consulente esterno.
Tali richiami sono distinti per i datori di lavoro e per Responsabili di Servizi Prevenzione e Protezione.
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Della protezione dagli incidenti sul lavoro, dalle malattie professionali e dalle loro conseguenze sulla vita dei lavoratori si trova qualche vaga traccia di regolamentazione negli statuti delle corporazioni medioevali; il vero inizio della prevenzione nel nostro Paese ha un’origine relativamente moderna. Il secolo XVIII vive le prime espressioni di interesse sull’argomento. Bernardino Ramazzini – medico Italiano, pubblica nel 1713 il “De morbis artificum” dove viene evidenziata l’inderogabilità, non più differibile, e la necessità di una legislazione per la difesa della salute dei lavoratori “operai” e la necessità di un impegno della medicina per preservarli dalle malattie professionali, legate al lavoro (longe praestantius est praeservare quam curare). Con lo sviluppo della civiltà industriale, nascono in Inghilterra, Svizzera e Belgio le prime legislazioni sociali per la prevenzione e la tutela dei lavoratori dagli infortuni e dalle malattie. In Italia, questi problemi vengono affrontati molto tardivamente sul piano legislativo, lasciando comunque l’iniziativa ai privati; infatti, la prima organica legge riguardante l’assicurazione obbligatoria contro il rischio professionale risale al 17 marzo 1898 e riguarda soltanto gli operai delle industrie. Ormai, oggi, la prevenzione dagli infortuni e dalle malattie del lavoro è un impegno di importanza civile, sociale e giuridica che, giustamente, può ormai vantare una altrettanto notevole bibliografia, anche di carattere storiografico. Flavio Quaranta, studioso vercellese, contribuisce a colmare la carenza riscontrata nella prevenzione impegnandosi negli studi che coprono un arco di tempo che va dalla fine dell’Ottocento al 1914. È il periodo delle conquiste sociali, soprattutto per il Vercellese dove, ancora nella metà del secolo XIX, l’assistenza alle classi più povere era svolta in modo empirico ed occasionale da alcune istituzioni religiose. Nel 1851 nacque a Vercelli l’Associazione degli operai con l’intendimento di promuovere “la fratellanza e il soccorso mutuo”, che svolse un’attività indubbiamente benemerita, ma molto limitata nella realtà sociale. L’avv. Mario Guala contribuì in modo concreto a stimolare nel Vercellese la nascita di una coscienza associativa, attorno agli anni ottanta del secolo XIX, dedicandosi con grande impegno a diffondere le idee di solidarietà nonché all’istituzione di cooperative per i lavoratori e di varie opere assistenziali, dando inizio ad una solida tradizione assicurativa. Cominciarono a prendere vita le organizzazioni sindacali e politiche operaie e contadine, guidate soprattutto da Modesto Cugnolio. Grandi scioperi, le lotte per la conquista delle otto ore di lavoro in risaia, ma alla fine, per tutti, lavoratori e datori di lavoro, caratterizzavano quel periodo, venne anche affermandosi sempre più fortemente l’esigenza della sicurezza sociale, fra cui quella della sicurezza sul lavoro. Vercelli fu “all’avanguardia della previdenza antinfortunistica”. La legge del 17 marzo 1898, promossa contro i rischi professionali, trovò a Vercelli prima applicazione con l’istituzione della Cassa Consorziale Vercellese avvenuta già il 16 ottobre dello stesso anno. Tale legge, essendo stata fatta per assicurare contro gli infortuni e proteggere la vita e l’integrità fisica degli operai, non stabiliva nessun obbligo di assicurare i lavoratori della terra. A questa lacuna pose rimedio l’Associazione degli agricoltori del Vercellese, con il suo presidente Vincenzo Ricci, fondando nel 1902 la Cassa Mutua Infortuni Agricoli; ambedue le istituzioni furono, nel loro genere, le prime in Italia. Flavio Quaranta svolse alcune ricerche, seppur limitate all’ambito locale, hanno rappresentato un interesse molto più vasto. Questo esempio aiuta a capire quanto in Italia sia stata lenta e difficoltosa la via che si dovette percorrere per dare ai lavoratori quella tranquilla sicurezza nell’esercizio del loro lavoro, che oggi viene garantita dalla legislazione degli Stati socialmente più evoluti.